E’ mia opinione che la questione idrovia, anche se a molti ora non sembra, sia o stia per diventare il “convitato di pietra”, più o meno vincolante, in una lunga serie di temi, a partire da quello prioritario della sicurezza idraulica
Penso a quello del allargamento del porto ovvero di un terminal o.s.;….. a quello del Piano Trasporti Regionale (sia nel rapporto tra le vie d’acqua interne e ferrovie, come pure nella TAV BS-PD) ; ….a quello ambientale ( ovvero il suo contributo la riduzione del traffico pesante e relative emissioni PM10, CO2…) ….a quello della ferrovia tra Marghera e Interporto PD ( di cui parlanoGiordani e Musolino);….. a quello di dove stendere l’elettrodotto ; …. a quello della inderogabile necessità di avere in pianura un grande bacino d’acqua per la siccità e cambiamento climatico ( per non parlare dell’abbassamento delle falde, che danneggia le fondamenta di edifici storico-monumentali).
Ciò che manca alla classe dirigente padovana è la visione d’insieme, per cui non sa collegare il rifiuto di RFI di dare a Padova una stazione per l’Alta velocità con il vantaggio che invece le Ferrovie svilupperebbero se fosse creato un porto fluvio-marittimo , che collegasse la città al mare e non solo alla laguna. La Logistica NON è ancora vista dai padovani come un volano di sviluppo. Eppure la geografia e i commerci sul mare ha sempre favorito questa parte del Mediterraneo, basti pensare al successo commerciale della Repubblica veneziana. Pensare all’idrovia NON non va circoscritto al solo canale tra Padova e la laguna, ma a tutte le vie d’acqua interne della pianura padana, ovvero Fissero Tartaro, Po ( regimentato)….anche per supplire alle crisi d’acqua e al cambiamento climatico. Senza le vie d’acqua interne i traffici su rotaia non raggiungeranno mai un ritorno per il loro investimento.
Schema del procedimento decisorio in CDS, in ordine alla sorte dell’ Idrovia cliccate al link https://drive.google.com/drive/my-drive
https://drive.google.com/file/d/1LVdRYjYIfj2OK8qDz6lxkZCG-r0VTsPU/view?usp=sharing